La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome, OSAS), conosciuta come sindrome delle apnee notturne, è una patologia che provoca diverse interruzioni dell’attività respiratoria notturna a causa del collasso, completo (apnee) o incompleto (ipopnee), delle vie aeree superiori. Un disturbo di questo genere causa riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue, aumento dell’anidride carbonica con conseguente disturbo del sonno e frequenti risvegli. Ricorrenti apnee, ipossia intermittente e riposo frammentato possono alterare le funzionalità di organi e sistemi (cervello e apparato cardiovascolare in primis) e l’equilibrio metabolico del corpo.
L’ OSAS è una patologia che molto spesso non viene diagnosticata e ciò rappresenta un rischio per chi ne è affetto. Infatti, se non adeguatamente trattata diviene un importante fattore di rischio per una serie di patologie quali ipertensione, cardiopatia ischemica, aritmie cardiache, ictus. I pazienti con apnea di solito presentano come sintomi comuni sonnolenza diurna, sonno agitato, difficoltà di concentrazione, irritabilità, depressione, cefalea, difficoltà di apprendimento, disturbi della memoria e del ragionamento, aumento della frequenza della minzione notturna e disfunzione sessuale. Le apnee notturne possono, inoltre, causare disfunzioni cognitive e neurocomportamentali, disturbi mnemonici, irritabilità e depressione.
La causa di questo disturbo è multifattoriale e deriva dall’interazione tra elementi anatomici, fattori neuromuscolari e una certa predisposizione genetica alla malattia.
Alcuni fattori di rischio sono anche da considerarsi:
Cattive abitudini alimentari e conseguente accumulo di peso in eccesso
Abitudine assidua al consumo di sigarette
Eccessivo consumo di bevande alcoliche
La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno viene diagnosticata mediante la polisonnografia, esame volto ad accertare sussistenza e gravità del disturbo. Lo stesso test consente di individuare, in adulti e bambini, altri possibili disturbi del sonno di origine neurologica e respiratoria mediante rilevazione di alcuni parametri vitali.
Per stabilire l’eventuale presenza di apnee notturne, si esamina l’indice AHI (Indice di Apnea e Ipopnea) dato dal rapporto tra apnee e ipopnee notturne e le ore totali di riposo.
• AHI < 5 eventi/ora: condizioni normali;
• 5 < AHI < 15 eventi/ora: OSAS lieve;
• 15 < AHI < 30 eventi/ora: OSAS moderata;
• AHI > 30 eventi/ora: OSAS severa.
La qualità del sonno, e della vita durante il periodo di veglia, risultano compromesse in una misura direttamente proporzionale al grado di severità della malattia ed è proprio sulla base di tale dato che viene pianificato un trattamento multidisciplinare finalizzato alla completa guarigione del paziente.
La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno viene trattata, in primo luogo, apportando alcune modifiche al proprio stile di vita (perdita di peso, abolizione di sigarette e alcolici); seguono trattamenti dedicati.
CPAP: dispositivo di ventilazione notturna a pressione positiva, da impostare in modo tale da individuare la pressione di funzionamento minima efficace. Questa terapia non favorisce recuperi permanenti e non può neppure correggere le anomalie che concorrono allo sviluppo della malattia. Inoltre molto spesso non viene accettata dal paziente, che durante il sonno deve indossare una maschera collegata ad un macchinario, attraverso il quale viene insufflata aria a pressione positiva che impedisce il collasso delle vie aeree.
Dispositivi endorali: si tratta di particolari bite intraorali che posizionano la mandibola in avanti favorendo la dilatazione delle vie aeree e la respirazione durante il sonno. Va però specificato come un utilizzo prolungato di questi dispositivi possa favorire la comparsa di disfunzioni dell’ articolazione temporomandibolare.
Chirurgia ortognatica: soluzione d’elezione che porta ad una definitiva risoluzione della patologia. Sono candidati alla chirurgia ortognatica in caso di apnee notturne i pazienti che presentano una posizione arretrata del mascellare e della mandibola e possono pertanto tollerare dal punto di vista estetico un importante avanzamento bimascellare. Questo favorisce una dilatazione delle vie aeree a livello orofaringeo favorendo il fisiologico passaggio dell’ aria durante la respirazione.
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